DARIO SCOTTO - SCULTORE
Dario Scotto, scultore di Pozzuoli, nel 2003 termina l’Accademia delle Belle Arti e da lì intraprende diverse esperienze nel campo artistico, dai tatuaggi all’arte contemporanea, artigianato e design. Nel 2003, con diversi amici dell’Accademia dà vita ad un progetto artistico improntato soprattutto sui Campi Flegrei, lontano dal circuito delle gallerie: con molti richiami all'arte classica (romana e greca) nelle sue sculture.
Le esperienze, quelle di artigiano, sono subentrate proprio per il quotidiano, con diversi studi e negozi aperti e altre collaborazioni con diversi artigiani. Da queste esperienze Dario ha realizzato l'idea di volersi spingere sempre più verso la direzione del design, cioè qualcosa di più strutturato «che si allontanasse un po' dalla "semplice" produzione manuale»; qualcosa di più «divertente e interessante perché consiste nell’implementare il lavoro di artigiano puro con diverse produzioni, diversi macchinari, nuove tecnologie, il laser e la stampa 3D».
Nel settembre 2021 incontra così l'atelier Le Voci di Dentro. Grazie alle cornici artigianali e italiane della Gm Group le sculture di Dario Scotto sono diventate anche dei quadri.
ESHOP - Dario Scotto
Nigrum Cordis
Scultura del cuore in legno con spine e chiodi in ferro
Nigrum Cordis - scultura del cuore nero in legno con spine e chiodi in ferro - fa parte di una prima sperimentazione di Dario Scotto proprio in campo artistico, dove non c'è ancora artigianato e non c'è il design. «È un'immagine, qualcosa che un artista ha già elaborato prima di realizzarla - ha dichiarato -; una scultura in legno che riproduce un cuore: il riferimento alle spine è nell'immaginario di qualsiasi cittadino napoletano che attinge dalla sua quotidianità».
Chiaro il riferimento dunque al Sacro Cuore di Gesù, scultura tra le più presenti tra le botteghe di artigiani di Spaccanapoli. «Nigrum Cordis nasce come un'opera già confezionata - ha aggiunto Dario Scotto -, avrei addirittura potuto non realizzarla, però il divertimento è quello: nel gesto artistico è sempre incluso l’atto ludico; noi artisti siamo bambini-adulti che giocano».
Ecce Homo
Scultura in legno, gesso e ottone del Cristo flagellato
Dopo Nigrum Cordis, le opere nascono con un procedimento artistico. Dario Scotto imposta cioè una ricerca di elementi da combinare per dare nuova vita scultorea a delle immagini.
Un procedimento che porta all'iconografia, a qualcosa che effettivamente è riconoscibile, qualcosa che, seppur statica, diventa simbolo: in Ecce Homo, che rappresenta il Cristo flagellato e coronato di spine, «l’ostia consacrata inizia a diventare frammento di uomo».
Chiaro il riferimento dunque all'arte classica: caratteristica territoriale che ha influenzato Dario Scotto: «Sin da più giovane - ha detto -, dove mi giravo, mi giravo, tenevo comunque opere classiche attorno a me; il frammento in Ecce Homo è divenuto dunque parte di una memoria artistica».
Deus ex machina
Scultura dell'ampolla del Sangue di San Gennaro
Il richiamo di Dario Scotto alla nostra ampolla, quella per antonomasia, quella di San Gennaro avviene con una scultura in legno, plexiglas, ottone, contenente del vino: «Il sangue è sempre un elemento vitale; che ho riprodotto usando il vino, perché ti conduce ad una eucarestia».
Il miracolo di San Gennaro viene dunque interpretato in maniera innovativa pur preservandone la sacralità: «Non è più un'opera statica, non è più un semplice simbolo, ma è un'opera che presuppone un movimento. Insomma non è più da osservare e basta».
Senti il desiderio di vedere il movimento dell'ampolla, di interagire con il corpo dell'opera di Dario Scotto, "Deus ex Machina".
LA PICCOLA NAPOLI
Realizzato in abete, riprende il gioco di archi che caratterizza uno dei cortili più CELEBRI DELLA CITTA':
IL PALAZZO DELLA SPAGNOLO
Il palazzo dello Spagnolo, con i suoi caratteristici archi, diventa un’inaspettata quinta teatrale. Va in scena La Piccola Napoli. Dalle volte fanno capolino sei misteriose figure, sei declinazioni della napoletanità. Nate dalla ricerca di Dario Scotto, artista da sempre legato visceralmente alla città, le piccole sculture attingono al cuore dell’immaginario collettivo partenopeo e ne fissano, con raffinata precisione, i tratti salienti, l’essenza.
Realizzate in legno di faggio lavorato al tornio, con l’aggiunta di dettagli in plexiglass, le figure manifestano, già nella scelta dei materiali, l’idea che a Napoli la memoria non è mai un patrimonio cristallizzato, intangibile, ma sempre materia viva, da plasmare e rinnovare. La piccola cornice in legno che inquadra ogni scultura permette sia di comporre le figure secondo il proprio estro, sia di conservarle singolarmente, ciascuna nella propria nicchia. Originale elemento di arredamento o talismano da portare con sé; Pantheon privato o regalo da fare ad altri; la Piccola Napoli nasce da storie passate per vivere nelle nostre storie future